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L’eterno problema delle coppie miste ispira questo racconto veloce e ironico, nutrito di una buona dose di fantasia. Nella narrazione la differenza sfida addirittura le leggi della fisica. Non si tratta di un lui del sud e di una lei del nord, di un lui musulmano e di una lei cattolica, di un lui bestia e di una lei bella.
Lui, sposo promesso, si chiama Richard, vive a Summerville ed è un “Testa in Su”, lei, Edna, proviene da Winterville ed è una “Testa in Giù”, a dividerli un confine geografico e la sola legge di gravità: Richard la sperimenta così come la conosciamo nel mondo abituale, Edna la subisce al contrario e, come i suoi concittadini, vive sugli alberi e cammina, rispetto a Richie, con la testa all’ingiù.
Nella scena di apertura il povero Richie è rimasto con le suole incollate al soffitto nel tentativo di trovare un “terreno comune” con la sua bella e i di lei genitori in procinto di venirlo a conoscere. Il fidato amico Peter interviene a liberarlo dalle scarpe e ricondurlo a una posizione accettabile e cerca di supportarlo con una serie di consigli utili a mitigare l’ansia di prestazione, e, nel contempo, a favorire la migliore impressione possibile sui futuri suoceri. Ma come si fa a suggerire delle regole a chi ne ha ignorato una fondamentale, e cioè, “mogli e buoi dei paesi tuoi”? Il racconto si muove ironicamente lungo questo paradosso. Non manca il romanticismo responsabile di aver lasciato incrociare i loro sguardi e di infondere nei loro animi la certezza che quel punto di contatto basti ad assicurare un futuro insieme con una certa stabilità.
Nell’innocenza di un racconto gradevole e leggibile anche per un bambino si fa strada una chiave di lettura legata all’antico adagio e all’accettazione delle “diversità” in genere, e cioè la paura del cambiamento, che, per assestarsi sulle posizioni note, è capace nientedimeno che di sfidare la gravità e, forse, anche di minacciare l’amore.
Dal testo:
"-Quando verranno, Richie?-
-Per il weekend, Pete.-
-Edna che dice?-
-Mi ha detto di non fare niente. Come farò a togliere le scarpe dal soffitto?-
-Puoi sempre dire di essere un artista d’avanguardia.-
-I suoi genitori odiano le avanguardie artistiche. Odiano un sacco di cose, in realtà, ma in cima alla loro lista ci sono io.-
-Sarebbe la prima volta che arrivi primo, sai? Vedo già i titoli suoi giornali: Richard Simpleton vince il Mongoletto d’Oro per essersi fatto odiare dai suoceri ancor prima di conoscerli.-
-In questo momento potresti vincere il primo premio in rompicoglionaggine Pete.-
-Non sarebbe la prima volta, dovrei iniziare a cimentarmi in qualcos’altro o rendere difficili le cose... - afferrò Richard per la maglietta e lo scosse con veemenza - Rendimi difficile il romperti le palle, Richie. Non mi ascolti mai. Cosa dice sempre lo zio Petie?-
-Prima regola dello zio Petie, lo zio Petie ha sempre ragione.- cantilenò Richard, seccato.
-No, quell’altra cosa, quella sulle corrispondenze d’amorosi sensi.-
-Farsela coi morti non è indice di romanticismo ma sintomo di un grosso problema?-
-Ma no! Mogli e buoi dei paesi tuoi!-"
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